Fotografia con veduta nell’angolo di Via San Leonardo a Gemona, in cui si nota un’insegna della Moretti con l’immagine del Baffone.
(foto: Luigi Londero, archivio Circolo Filatelico Numismatico Gemonese – Collezionisti di Memorie)
Trent’anni senza Moretti è un archivio collettivo di immagini e narrazioni dedicato al rapporto tra Birra Moretti, i suoi luoghi e la sua comunità. Un rapporto vivo, perché nonostante a Udine e in Friuli sia andata perdendosi quasi ogni traccia dell’attività industriale fondata da Luigi Moretti nel 1859, Birra Moretti ha lasciato un segno indelebile nella memoria delle persone.
Chiunque abbia più di trent’anni ricorda le grandi insegne al neon che davano il benvenuto in città, la birreria di viale Venezia con i tavolini all’aperto e la Sans souci di Grado, il profumo di luppolo fuori dallo stabilimento, lo stadio dove giocava l’Udinese, la “bire furlane” conosciuta in tutto il mondo.
Ad accorgersi del forte legame tra la Moretti e i friulani e a vedere nel Baffone un simbolo misconosciuto della città è stato Fabien Marques, artista visivo francese che oggi vive e lavora a Udine. Insieme ad Altreforme, società cooperativa che si occupa di eventi culturali e artistici, e con il sostegno della Regione Friuli Venezia Giulia, Marques ha ideato il progetto di ricerca etnografica partecipativa Trent’anni senza Moretti. L’allusione è al trentesimo anniversario, nel 2022, della chiusura dell’esperienza udinese di Birra Moretti – anche se non è chiaro a quale evento la data del 1992, benché così vicina nel tempo, faccia riferimento.
Quali legami instaura un’azienda con la comunità e il territorio d’appartenenza? Quali memorie lascia dietro di sé? Quali risorse per il futuro? Queste le domande a cui vuole rispondere il progetto, che si declina in diverse fasi.
Nella prima fase, una campagna di comunicazione ispirata a un amore perduto – dove i claim sono in realtà frasi molto concrete legate ai ricordi che ognuno di noi può avere dell’azienda e della sua presenza in città – chiamerà le persone a partecipare alla costruzione dell’archivio. Saranno loro infatti, con la condivisione di ricordi e saperi, di oggetti, fotografie e memorabilia a dare vita a un archivio collettivo di immagini e narrazioni.
La seconda fase sarà dedicata alla rielaborazione dei contenuti: il materiale raccolto, una selezione del quale sarà pubblicato online nel sito e nei profili social del progetto, nutrirà nuove forme di narrazione e stimolerà una riflessione più ampia sulla relazione tra un’attività industriale, il suo territorio e la sua comunità.
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Fotografia con veduta nell’angolo di Via San Leonardo a Gemona, in cui si nota un’insegna della Moretti con l’immagine del Baffone.
(foto: Luigi Londero, archivio Circolo Filatelico Numismatico Gemonese – Collezionisti di Memorie)
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